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TURANDOT, AL REGIO L’INTRIGANTE ENIGMA FANTASY FIRMATO BERNÀCER E PODA.

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  TURANDOT, AL REGIO L’INTRIGANTE ENIGMA FANTASY FIRMATO BERNÀCER E PODA. Sarà per l’esotismo da cineserie o per un certo gusto fantasy e fiabesco, ma Turandot si presta più di altre opere ad allestimenti kitsch. Per questo si fa apprezzare particolarmente l’allestimento in scena al Teatro Regio di Torino, a cura – per tutti gli aspetti registici e visivi – di Stefano Poda, che incastona l’allestimento, di rara pulizia, eleganza ed equilibrio lineare, in una quadratura monocroma, raramente interrotta da rari sprazzi di colore, come il rosso della gonna della protagonista, e impreziosita da varia attrezzeria dal fascino simbolico: sfere, caschi, lance, archi e frecce. Ma l’elemento più dirompente, innovativo e caratterizzante di questo allestimento è senz’altro l’apparato coreografico, sempre firmato da Poda, che impegna il validissimo ensemble di ballerini in configurazione laocoontiche, difficili movimenti a canone, vere e proprie sculture umane di candidi corpi nudi a sottolineare la