Sempre travolgente "Sister Act il musical"
Finalmente in scena a Milano, Teatro degli Arcimboldi,
Sister Act il musical! L’adattamento italiano è quello firmato da Franco
Travaglio (che ha tradotto anche le liriche della canzoni) per la precedente
edizione italiana in scena a Milano (2011).
Saverio Marconi firma una regia travolgente e spensierata,
che nulla fa rimpiangere rispetto all’edizione precedente.
La storia è nota, ma nella versione teatrale si svolge a
Philadelphia: Deloris Van Cartier è una cantante di night che assiste
involontariamente a un omicidio; dovrà fare da testimone al processo contro il
criminale di cui è stata amante, perciò la polizia la nasconde in un posto dove
nessuno si sognerebbe mai di cercarla, il convento Regina degli Angeli.
Assumendo la direzione del coro - con il nome di suor Maria Claretta - Deloris
riporterà alla vita un luogo ormai destinato alla chiusura e trasmetterà alle
consorelle nuova energia, ritrovando lei stessa, probabilmente, l’ispirazione
per continuare il proprio cammino di vita.
Nei panni di Deloris, c’è ancora la calda voce, in stile
gospel, di Belia Martin, già cover del ruolo protagonista della versione
spagnola dello spettacolo, prodotta da Stage Entertainment. L’energia che la
sua voce sprigiona e la notevole predisposizione a coinvolgere i colleghi sul
palco e in pubblico in sala le hanno permesso di affinare ancora meglio, in
questi mesi, la sua interpretazione.
Jacqueline Ferry (Madre Superiora) |
A temporanea sostituzione – per motivi di
salute – di Francesca Taverni, è stata chiamata a interpretare il ruolo della
Madre Superiora (per le repliche di Milano e Parma) Jacqueline Ferry; sicura e
“appassionata” nel canto, si impegna in una recitazione austera, ma con una
certa “misura”, quasi a non volersi prendere troppo sul serio in questo ruolo,
e forse è proprio questo l’aspetto che fornisce una interessante chiave di
lettura del personaggio.
Felice Casciano torna a vestire i panni di Curtis Jackson,
ruolo che aveva già interpretato un precedenza a Milano, nell’edizione targata
Stage Entertainment Italia: la padronanza del proprio personaggio, consente al
performer di essere gradevolmente disinvolto in scena, tanto da raccogliere gli
applausi più spontanei del pubblico.
Molto applauditi anche i tre scagnozzi di Curtis (Silvano
Torrieri, Vincenzo Leone e Tiziano Caputo; quest’ultimo si attesta su
un’interpretazione forse eccessivamente stralunata e “bambinesca” del
personaggio di T.J. al punto che perfino l’uso del dialetto non fa brillare al
meglio il suo personaggio, n.d.r.), improbabili seduttori in stile Bee Gees,
nel brano Signora in nero.
Marco Trespioli è il timido agente Eddie “Umidino” Souther, performer
dalle indiscutibili abilità canore, che anche quest’anno punta molto su un
timbro estremamente modulabile tra sonorità profonde e vellutate alla Barry
White e slanci tenorili.
E poi ci sono le sorelle: la simpatica e trascinante Maria Patrizia
(Manuela Tasciotti), la severa, quanto ironica, “suora rap”, Maria Lazzara
(Claudia Campolongo).
Del cast fa parte anche Pino Strabioli, volto televisivo, che qui si presta a ricoprire il ruolo di Monsignor O’Hara, per il quale ha saputo costruire una adeguata caratterizzazione.
Special guest nel ruolo della novizia, Maria Roberta, Suor
Cristina, che dopo l’esperienza televisiva di The Voice, continua a cimentarsi
con il teatro: straordinaria nel canto, “dimesse” e meno sicure risultano,
invece, la sua padronanza della scena e la recitazione.
Nel complesso, le coreografie Rita Pivano risultano dinamiche e strizzano parecchio l’occhio
alle atmosfere in stile Broadway.
Le scenografie di Gabriele Moreschi richiamano un “trionfo” di bifore, trifore e rosoni, elementi assai gradevoli alla vista, così come i
dinamici e sfavillanti costumi, tra paillettes e e sobrietà, di Carla
Accoramboni.
Fino al 27 novembre a Milano e poi in tour nei principali
teatri italiani.
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