Una Bibbia modernissima che è una figata


Magonza, 1455. Il tedesco Johannes Gutenberg inventa la stampa a caratteri mobili: è la svolta, è l’inizio di una nuova era, siamo a un cruciale appuntamento con la storia. Ma quale sarà il primo libro a essere stampato? Alla porta della stamperia Gutenberg Inc. (che sta per Inchiostro) giunge Dio che trasporta in una carriola le tavole di pietra dove è scolpita la sua storia. Ma non c’è tempo da perdere: bisogna trovarle un titolo, e la sintesi diventa di una tale importanza da costringere Dio a riassumere l’intera autobiografia in una sola frase. Scopriamo quindi come si è originato il Big Bang, come si sono estinti i dinosauri e tante altre bizzarrie. 
Gutenberg e la sua segretaria, Fräulein Schöffer , devono fare i conti con la perfida Frau Fust, il cui unico interesse è riposto nel denaro che le deve essere restituito dal tipografo. Ecco che quindi si arriva alla creazione del più grande colossal di tutti i tempi: la Bibbia. 
 
Chi conosce gli Oblivion e il loro modo di fare spettacolo sa che non si troverà davanti a una semplice sinossi della Bibbia, ma la ritroverà frullata insieme al musical. Perché in effetti questo è: un vero e proprio musical originale. E qui di musical ne troviamo tanto, anche attraverso le numerose citazioni più o meno palesi che Lorenzo Scuda, Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli, autori di musiche e testi, hanno inserito in quasi due ore di spettacolo. Solo per citarne qualcuna: Hamilton, Stephen Sondheim, Lloyd-Webber. I nostri lettori che lo vedranno a teatro potranno divertirsi a scovarne quante più possibili. 
 
Ogni volta che salgono sul palcoscenico, gli Oblivion portano in scena prodotti di alta qualità sia vocalmente che coreograficamente e registicamente. In questo caso, anche grazie alla sapiente regia di Giorgio Gallione, i cinque attori (Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli) si sono davvero messi in gioco mostrando al pubblico tutto quello che sono in grado di fare e che hanno imparato in anni di esperienza calcando i palchi dell’Italia intera.
Con questo nuovo spettacolo il pubblico si aspettava un salto di qualità. Mentre dopo i precedenti spettacoli si usciva da teatro ridendo, dopo “La Bibbia riveduta e scorretta” si torna a casa sì ridendo, ma anche arricchiti dai numerosi spunti di riflessione offerti nel corso della storia. 

La recensione si riferisce al 25 gennaio 2019
Cecilia Zoratti 

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