West Side Story, l’emozione della “prima volta”
Dopo le repliche dello scorso
anno al Teatro Manzoni di Milano, è tornato in scena l’allestimento firmato da
Federico Bellone – con dialoghi in italiano e canzoni in versione originale –
di West Side Story, considerato il musical più famoso di Broadway.
Leonard Bernstein |
Nel centenario della nascita del
compositore Leonard Bernstein, il Teatro Carlo Felice di Genova e W.E.C. –
World Entertainment Company hanno dato vita a un sodalizio significativo fra
una Fondazione lirico-sinfonica e un’azienda privata operante nel settore dell’intrattenimento,
che ha prodotto un allestimento di notevole fattura, creato esclusivamente per
l’ente lirico genovese. Si tratta di un autentico primato, perché, per la prima
volta in Italia, un teatro lirico ha inaugurato la propria stagione d’opera con
un musical. Le coreografie originali di Jerome Robbins sono state riprodotte da
Fabrizio Angelini, con una impronta di adeguato dinamismo, efficacemente
“restituita” dai performer sul palco. L’Orchestra del Teatro Carlo Felice,
diretta dall’inglese Wayne Marshall –
celebre interprete delle opere di George Gershwin, Leonard Bernstein, Duke
Ellington e di altri compositori del ventesimo secolo americano - ha letteralmente “portato in trionfo” le
indimenticabili melodie e i coinvolgenti ritmi della partitura di Bernstein.
Franco Travaglio si è accostato
al libretto originale di Arthur Laurents, con una evidente cognizione del
proprio lavoro di adattatore; strizzando l’occhio alla modernità, è stato capace
di rendere brillanti alcuni tratti di un testo originale dalla straordinaria
carica emotiva, di matrice prevalentemente drammatica.
Veronica Appeddu e Luca Giacomelli Ferrarini (Foto: Marcello Orselli) |
Il cast del musical è composto da
una freschissima generazione di performer impegnati a rappresentare l’amore
contrastato tra Tony e Maria, al centro della lotta per la sopravvivenza tra
due bande giovanili rivali: gli americani Jets e i portoricani Sharks.
Luca Giacomelli Ferrarini mostra
maggiore disinvoltura – rispetto alle repliche milanesi – nel mettere il
proprio mestiere di performer – unitamente alla formazione di carattere lirico
- a servizio del personaggio di Tony. E gli applausi arrivano copiosi al
termine di ogni canzone che lo vede interprete, singolo o in duetto con
Veronica Appeddu, la quale si conferma un astro nascente – destinato a durare
nel tempo- del teatro musicale italiano: la sua è una Maria genuina, quanto
risoluta e con i piedi per terra.
Non manca mai di sorprendere per
la naturalezza con la quale la sua interpretazione arriva al pubblico, segno di
una sicura padronanza del mestiere d’attore e dello spazio scenico: Simone
Leonardi incarna tutto questo nel ruolo di Schranck.
Un discorso analogo può valere
per gli altri due ruoli adulti: Doc, ripreso da Michele Renzullo (che già lo
aveva interpretato nel primo allestimento italiano firmato Compagnia della
Rancia), e Krupke, interpretato da Mimmo Chianese, veterano di un certo stile
interpretativo che può ancora far sgranare gli occhi.
Simona Distefano è una passionale e vibrante Anita; Giuseppe
Verzicco, nel ruolo di Riff, evidenzia la propria disposizione a ricoprire
ruoli da leader.
Citando, a livello di ensemble,
il brano Gee, Officer Krupke, si fanno notare per la loro interpretazione anche
Samuele Cavallo (Action), Paky Vicenti (Baby John), Giorgia Ferrara (Anybody) e
Antonio Catalano (Diesel).
Martina Cenere, oltre a
interpretare una divertente Rosalia nella scena di un evergreen come America,
canta anche la celeberrima Somewhere, eseguita in voice over durante un sogno
nel quale i due protagonisti e la compagnia danzano, esprimendo preoccupazione
per il futuro.
(Foto: Marcello Orselli) |
Insomma, le repliche genovesi di
West Side Story (in scena al Carlo Felice fino al 29 ottobre) rappresentano un
altro colpo andato “a segno” per Federico Bellone; in attesa che lo stesso
regista, insieme ai produttori di WEC, accolgano a Milano, il prossimo mese di
febbraio, la magia di Mary Poppins.
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