Suor Cristina da The Voice al Musical
A cura di Cecilia Zoratti e Matteo Firmi
Il
mondo l’ha conosciuta grazie alla sua partecipazione alla trasmissione
televisiva “The Voice of Italy” nel 2014. L’abbiamo incontrata sui
palchi di tutta Italia in “Sister Act” e a Melide, in Svizzera, nella
produzione italo-tedesca “Titanic”. Ma Suor Cristina in realtà chi è? A
Melide abbiamo avuto modo di conoscerla meglio.
Cosa è il musical per Lei?
Innanzitutto
per me il musical è una forma completa di arte perché comprende canto,
danza, recitazione: io penso che ogni forma di arte sia un mezzo per
comunicare qualcosa di molto forte. Il musical è sempre stato una mia
passione, ho fatto degli studi anche prima
della chiamata del Signore perché il mio sogno era di diventare
unaperformer. Le tre discipline inoltre permettono a ogni singolo
artista di esprimersi al meglio.
Ultimamente l’abbiamo vista sul palcoscenico in“Sister Act” e ora in“Titanic”. Come si è trovata in queste esperienze?
Entrambe
bellissime e diverse nella storia e anche nel mood perché questo
(Titanic, ndr) è un po’ più serio mentre l’altro è un po’ più sprint e
carica di più. Devo dire che per come sono io mi trovo meglio in “Sister
Act”(ride, ndr), trovo le due esperienze straordinarie anche perché in
entrambe posso avere la possibilità di continuare a lanciare il
messaggio che ho mandato sin da "The Voice", cioè che ho incontrato il
Signore. E chi incontra il Signore mica è triste, ha voglia di ballare e
cantare e fare tutte le cose belle. E quindi anche noi che incontriamo
questo tesoro prezioso siamo chiamati a farlo.
Una suora moderna come trasmette il messaggio del Signore?
La
Chiesa è chiamata ad aprirsi, a evangelizzare e ad ascoltare i bisogni
degli altri, dei giovani e delle varie difficoltà che incontra la
società. Non può essere un’istituzione lontana: la Chiesa deve
accompagnare i figlicome
una madre, porsi allo stesso livello e parlare la stessa lingua. La
modernità sta nel fatto che la mia chiamata è nata cantando, ballando e
recitando. Non avrei mai pensato di incontrare il Signore cantando, ed è
così che io continuo ad annunciarlo.
Devo
dire che al di là di tutto quello che si pensa io incontro delle
persone, delle anime. In “Titanic” c’è gente da Austria e Germania,
quindi sono a contatto anche con differenze culturali. Per me tutto
questo è una grande ricchezza, dal punto di vista spirituale proprio il
fatto di incontrare persone diverse ci porta anche a farci delle
domande. O magari incontro persone di altre religioni che mi fanno delle
domande. Quindi essere suora dietro le quinte vuol dire continuare a
evangelizzare e continuare a essere quello che io sono.
Chi è Suor Cristina?
Suor
Cristina è una ragazza di 28 anni molto semplice che ama la vita, ama
quello che fa, che vive in comunità con altre consorelle quindi ha fatto
una scelta di vita particolare e che ha la gioia nel cuore e non riesce
a tenerla per sé ma ha bisogno di comunicarla. È una persona che ha
molta energia che ha bisogno di essere sempre buttata fuori e lo fa
grazie a tutte queste sue passioni.
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